Birmingham, seconda città del Regno Unito per grandezza e abitanti, è un luogo che ha davvero molto da raccontare, soprattutto quando parla di sé. Con oltre un milione di abitanti, Birmingham è un crocevia ordinato di persone, arte, cultura e patrimonio da scoprire.
Proprio come un essere umano, anche Birmingham ha la sua forte e definita personalità che si esprime attraverso i tanti differenti quartieri della città.
Il centro di Birmingham: tra epoca vittoriana e contemporaneità
Se qualcuno avesse poco tempo per esplorare Birmingham, il luogo da vedere, anche in poche ore, è il centro città. Si tratta di un pezzo di Birmingham che è stato plasmato soprattutto da quando la città è diventata tale grazie alla crescita dovuta alla Rivoluzione Industriale. Il centro di Birmingham è un luogo dove trovare bellezza, cultura, patrimonio ma anche dove ammirare costruzioni ipermoderne capaci di dialogare con il passato.
Lo si nota subito passeggiando per Temple Street o Waterloo Street, vie sulle quali si aprono le vetrine di molti negozi storici e di alcune delle Arcade sopravvissute allo scorrere del tempo e all’avvento della Seconda Guerra Mondiale. Il centro città ha subito pesanti bombardamenti ma questo non ha tolto bellezza a Birmingham. Il suo aspetto vittoriano è ancora presente e si mostra volentieri, soprattutto quando si raggiunge la zona di Victoria Square. Quell’area della città, durante le festività natalizie, è il centro del mercato di Natale più grande dell’Inghilterra. Fuori dal periodo delle feste resta un luogo di grande fascino, dove si trova anche il Birmingham Museum and Art Gallery.
Questo museo gratuito è un piccolo grande tesoro della città: raccogliere, tra le altre cose, una delle più grandi collezioni di opere preraffaelite di tutta la Gran Bretagna. Il motivo è presto spiegato: alcuni industriali di Birmingham acquistarono o sovvenzionarono alcuni artisti Preraffaeliti, tra i quali troviamo Edward Burne-Jones, nativo proprio della città. Al museo sono raccolte molte delle sue opere e tanti lavori preparatori a esse.
Dal museo alla Cattedrale il passo è breve. La cattedrale di Birmingham è una chiesa raccolta e non troppo grande, ma di molto importante dal punto di vista artistico. Giusto per restare in tema di Edward Burne-Jones, la cattedrale di Birmingham è l’unico edificio religioso in Gran Bretagna ad avere delle vetrate preraffaellite. Vale la pena di andarle a vedere.
Dopo essersi riempiti gli occhi di arte, non si può non puntare dritti a uno dei simboli della modernità di Birmingham e altro elemento culturale per conoscere la città. Si tratta della Library of Birmingham, racchiusa in un edificio capace, letteralmente, di abbagliare. L’edificio è, infatti, progettato interamente in vetro, al quale sono stati applicati degli elementi metallici, sia con funzione protettiva che decorativa. Il tutto è sovrastato da una terrazza, ad accesso libero dall’interno della biblioteca, dalla quale ammirare un bellissimo panorama su Birmingham.
La biblioteca di Birmingham si nostra con un’immagine molto moderna ma racchiude, però, un cuore storico. Il vero fiore all’occhiello, infatti, di questa istituzione culturale è la Shakespeare Memorial Room, realizzata nel 1882 per conservare circa 43’000 libri relativi all’opera del Bardo, tra libri, commenti, note, testi e tutto quello che si è potuto produrre a riguardo. Questa stanza speciale è caratterizzata da un’immagine tipicamente ottocentesca, piena di decorazioni ricercate e preziose.
A pochi passi dalla Library of Birminghan si trova qualcosa che racconta il passato commerciale di Birmingham. Si tratta del Gas Street Basin, uno dei bacini di canali presenti in città e rimasto esattamente come nel XIX Secolo. Attualmente è un luogo si cui si affacciano molti ristoranti e il corso dei canali è diventato un ottimo itinerario da seguire per scoprire anche questa parte del patrimonio di Birmingham. Questa parte della città è una tappa obbligata dell’itinerario di molti appassionati di musica: uno dei canali è, infatti, sovrastato dal Black Sabbath Bridge, dove si trova la panchina dedicata ai membri del gruppo e riportante i volti di Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward.
Dal Gas Street Basin si arriva facilmente al Mailbox, un centro commerciale molto ben voluto dagli abitanti stessi di Birmingham: si tratta di una struttura a più piani, collegata a diversi ingressi su altrettante strade della città. Mailbox è un luogo dove trovare molte boutique di lusso e Department store sempre molto interessanti.
Mangiare e bere nel centro di Birmingham
L’area centrale di Birmingham è immensa, non tanto come grandezza fisica ma in quanto a offerta di cose da mangiare e da bere. Un buon modo per iniziare la visita a Birmingham è fermarsi per colazione direttamente davanti all’ingresso della stazione di New Street. Lì si trova Grand Central Kitchen, un locale aperto fin dal primo mattino, dove la colazione è buona, abbondante e dove sono disponibili molte opzioni, anche vegetariane, vegane o gluten free.
Restando nel centro, c’è un pub da tenere d’occhio: occorre sapere dove si trova per entrarvi perché è quasi nascosto. Si tratta del Post Office Vaults, con un ingresso su New Street e uno su Pinfold Street. Si tratta di quelli che, un tempo, erano per davvero le cantine dell’Ufficio Postale di Birmingham. Il pub presenta delle volte a botte, è piccolo ma davvero molto accogliente.
Nelle vicinanze della cattedrale c’è un altro luogo da non perdere. Si chiama The Old Joint Stock Pub & Theatre ed è un altro luogo dove mangiare e vere dove, un tempo, c’era altro. Come suggerisce il nome, lì si trovava un luogo di scambi commerciali che divenne anche una banca. L’immagine è rimasta ma, ora, al posto degli sportelli ci sono dei tavoli dove sedersi. Le sorprese di questo pub non sono finite: al piano di sopra, infatti, si trova un piccolissimo teatro dove si svolgono, regolarmente, serate Open Mic e di Stand Up Comedy.
La caffetteria della Library of Birmingham è un ottimo punto di riferimento per fare merenda o per mangiare qualcosa di veloce. L’area dei Canali di Gas Street, infine, offre davvero di tutto e di più: dai ristoranti parte di catene conosciute, fino a qualcosa di più ricercato e gourmet.
Chinese Quarter: una zona piccola ma densa di esperienze
Il vicino di casa del centro di Birmingham è il Chinese Quarter. Questa Chinatown non è immense ma, ugualmente, ha saputo affermare fortemente il suo carattere. Sorta nel Secondo Dopoguerra per accogliere una massiccia ondata di immigrazione dall’area di Hong Kong, questa zona della città ha saputo fin da subito raccontarsi attraverso alcuni simboli culturali. Primi fra tutti: architettura e cucina.
Un elemento chiave di questo quartiere è l’arco che si trova all’ingresso dell’area di influenza cinese. Oltre a questo, alla fine deli Anni ’90 si aggiunta una grande pagoda che si può ammirare a Holloway Circus.
Il Chinese Quarter racchiude e custodisce anche un qualcosa che vale la pena di vedere a Birmingham. Affacciate tra Inge Street e Hurst Street ci sono le ultime abitazioni popolari storiche di Birmingham. La proprietà è ora in mano al National Trust che ha dato vita a Back to Backs, un progetto di recupero storico e di conservazione del patrimonio.
Questo tipo di case, infatti, si chiama “Backs” in gergo: il nome è dovuto al fatto che queste case condividessero alcuni muri portanti, “backing each other”, ovvero posandosi l’una sull’altra. Vennero costruite in Epoca Vittoriana e rimasero abitazioni popolari fino agli Anni ’70, quando se ne andò l’ultimo inquilino. Per anni lasciate al loro destino, sono state finalmente restaurate e riportate ai tempi in cui erano abitate. Ora si possono visitare, accompagnati da una guida del National Trust che racconta molte delle vicende di vita che si sono svolte tra quelle mura.
Dove mangiare nel Chinese Quarter di Birmingham
La Chinatown di Birmingham, come è normale pensare, è il miglior posto della città dove assaggiare la cucina cinese. Ma non solo: qui sono sorte ultimamente molte attività di ristorazione di diverse nazionalità asiatiche, dal barbecue coreano fino ai ristoranti col sushi più ricercato della città.
Un’esperienza gastronomica da fare se si vuole mangiare cinese a Birmingham è sedersi a un tavolo di Chung Ying, in Wrottesley Street, proprio nel cuore del Chinese Quarter. Da anni, I dim sum (ravioli) serviti ai tavoli di questo luogo sono considerati i migliori di tutta la Gran Bretagna. La cucina è in perfetto stile cantonese e ci sono proposte anche gluten free.
Se si preferisce optare per un’esperienza di fine dining in stile cinese, il luogo a cui puntare è The Ivy Lounge, lungo Ladywell Walk.
Gay Village: dove l’inclusività è di casa
Hurst Street, poco distante dal Chinese Quarter, è la vena principale del Gay Village di Birmingham. La zona vide l’apertura di alcuni locali LGBTQ+ già dai primi Anni ’80 e, fin da quel momento, ha sempre attirato molte persone, sia per momenti di divertimento che per veri e propri eventi organizzati per affermare i diritti di tutta la comunità.
Attualmente, il Gay Village di Birmingham è un posto molto bello dove trascorrere tempo libero in allegria ma dove cercare anche eventi culturali di ogni tipo. Un momento chiave per la vita di questo quartiere è lo Spring Bank Holiday (solitamente tra fine maggio e inizio giugno: la data varia di anno in anno), weekend che corrisponde con il Birmingham Pride.
L’evento richiama in città gente da tutta la Gran Bretagna e non solo. In cartellone ci sono sempre appuntamenti di ogni tipo: dai dibattiti fino agli spettacoli delle Drag Queen.
Digbeth: una comunità viva dove un tempo c’erano le industrie
Un quartiere di Birmingham di cui si parla molto è Digbeth, area molto grande che si sviluppa a est del centro e non distante dal Chinese Quarter. Digbeth, giusto per dare una notizia utile, è la zona in cui si trova la Coach Station di Birmingham e dove arrivano servizi di linea come le corse della National Express.
Un tempo era un’area industriale, pronta a rimodellarsi man mano che la città cambiava attorno a essa. Attualmente è protagonista di grandi lavori di rimodellamento ma è già perfettamente in grado di lasciare il segno negli occhi dei viaggiatori che amano andare alla ricerca dell’anima più alternativa della città, senza disdegnare di ammirare come si sia trasformato l’antico patrimonio industriale.
Per questo motivo, il punto di riferimento di Digbeth è Gibb Street, una vita capace, in poco spazio, di raccontare tanto di quello che era Digbeth e di quello che vuole diventare. Qui si trova, per esempio, la Custard Factory, lo stabilimento dove veniva prodotta la crema più famosa di tutta la Gran Bretagna.
Quello stabilimento aprì durante la Rivoluzione Industriale, per dare spazio alla produzione industriale dell’invenzione gastronomica di Sir Alfred Bird. Lui era il chimico che inventò la crema pasticcera senza l’uso delle uova: lo fece per via di un’allergia di sua moglie. La sua crema divenne subito popolare e l’esperimento si trasformò presto in un’avventura industriale. Lo stabilimento di Digbeth dava da lavorare a migliaia di persone finché, negli Anni ’60, la produzione non venne dislocata fuori città.
L’area di Digbeth subì un abbandono lungo un paio di decenni, per poi essere ripresa e restaurata, per poter dare alla città di Birmingham e a chi la visita un luogo nuovo dove lavorare, vivere, uscire con gli amici e trovare anche delle attrazioni culturali. Tutta l’area di Gibb Street è ora un pullulare di street art, locali accoglienti e nuove gallerie d’arte e spazi creativi.
A pochi passi da lì si trova, in Floodgate street, si trova il Red Brick Market, la casa delle produzioni indipendenti e luogo speciale per chi ama cercare oggetti e abbigliamento vintage. Questo negozio funziona come un supermercato: all’interno di un capannone molto grande ci sono vari negozietti più piccoli, ognuno con la propria produzione. Spesso e volentieri, i singoli negozi sono self-service. Si prende ciò che si desidera e si paga alla cassa prima di uscire.
Il Red Brick Market è il posto giusto dove acquistare vinili, stampe degli Anni ’80, capi d’abbigliamento e accessori introvabili altrove. Oltre a questo, viene dato molto spazio alla produzione artigianale e si trovano davvero dei ricordi di Birmingham decisamente insoliti e unici.
Mangiare e bere a Digbeth
Il primo luogo da citare quando si parla di ristorazione a Digbeth è The Old Crown, ovvero il pub più antico di Birmingham. Si trova proprio a pochi passi da Gibb Street ed è in attività dal 1368. Nel passato era una locanda che accoglieva, ospitava e ristorava chi arrivava in città dall’area delle West Midlands. L’edificio in cui si trova è considerato la costruzione civile più antica di Birmingham. Questo locale è un punto di riferimento per la degustazione delle Real Ale locali e serve degli ottimi classici da pub che vale la pena di gustare.
Su Gibb Street, come dicevamo, ci sono locali di ogni tipo: tutti dall’aspetto molto moderno, sono attività che danno grande considerazione al concetto di sostenibilità ambientale. Lungo questa strada c’è anche molta possibilità di gustare birra artigianale.
Jewellery Quarter: tra diamanti e normalità
Il Jewellery Quarter è un’area che si trova a nord-ovest del centro di Birmingham, dove si può comodamente arrivare in autobus oppure utilizzando il tram locale. La fermata di riferimento porta proprio il nome del quartiere. Il suo nome, di certo, non nasconde la vocazione di questo luogo: fin dal XVI Secolo era l’area cittadina in cui si trovavano più orafi e gioiellieri. La cosa non è cambiata nemmeno oggi.
Al di là di questo, il Jewellery Quarter è un luogo dove anche la normalità è di casa e si può trovare un’immagine autentica di come possa essere la vita quotidiana in una città come Birmingham.
Molte cose da vedere nel Jewellery Quarter sono dei Listed Building, ovvero degli edifici di grande interesse storico e architettonico. Uno di essi è, per esempio, la sede della RBSA, ovvero la Royal Birmingham Society of Artists, un edificio risalente al 1821 e costruito per ospitare questa corporazione artistica e la sua galleria d’arte.
Un secondo edificio degno di nota è l’Argent Centre, su Frederick Street. Fu costruito nel 1863 per un costruttore di penne d’oro e, attualmente, è sede di un ente governativo per lo sviluppo delle piccole imprese. Altre costruzioni degne di nota si trovano attorno a St.Paul’s Square, dove c’è anche la chiesa principale del quartiere.
Alla fine del 2019, il Jewellery Quarter ha visto molti riflettori puntati addosso per via di un murales di Bansky comparso a inizio dicembre, su un muro vicino alla fermata principale dei mezzi pubblici. Quell’opera appresentava le classiche renne di Babbo Natale, intente a trascinare una panchina che, realmente, esiste in quel dato punto.
Su Hylton Street c’è una piccola perla di cui approfittare mentre siete in giro per il Jewellery Quarter: si tratta di The Hylton Cafe, una piccola caffetteria che si trova proprio nel mezzo di un quartiere pieno di piccole case storiche. Si tratta di un luogo molto apprezzato dalla comunità locale e dove la colazione è, per davvero, qualcosa di degno di nota.
Bournville: un microcosmo da conoscere
L’area metropolitana di Birmingham è, oggi, davvero molto grande e si estende ben oltre quelli che, un paio di secoli fa, erano i confini della città. Quella che un tempo era “tutta campagna” ora è, invece, parte integrante della città stessa.
Bournville è un quartiere da non perdere quando si è in città. Lo si raggiunge con una semplice corsa in taxi di poco più di 10 minuti dal centro. Ben raccontato nel libro Bournville di Jonathan Coe, questo quartiere è nato dal nulla a metà del 1800, quando la famiglia Cadbury decise di spostare fuori dall’abitato urbano di Birmingham la propria produzione di cioccolato al latte.
La famiglia Cadbury aveva un piccolo emporio di tè, cacao e spezie nel pieno centro città. Una grande intuizione commerciale del proprietario fece nascere la cioccolata in barretta, anziché in tavoletta: molto più vendibile e consumabile anche per strada. La produzione crebbe subito in modo esponenziale e non bastava più il laboratorio. Così nacque l’industria. La Cadbury Chocolate Factory produceva nell’area interna della città ma l’aspetto industriale della Birmingham di quei tempi poco si abbinava con l’idea di bontà che si ha quando si pensa alla cioccolata.
Fu così che i Cadbury acquistarono un grandissimo appezzamento di terra in campagna: costruirono la fabbrica e, con essa, un intero villaggio dove i propri operai potessero vivere. Non solo: costruirono tutto quello che serve affinché le famiglie dei lavoratori possano stare bene: scuole, doposcuola, luoghi religiosi e altri ricreativi, così come gli ambulatori medici e i negozi per comprare da mangiare. Così nacque Bournville: tutto a portata di semplice passeggiata dalla fabbrica.
Il quartiere è ancora attivo, così come la fabbrica e lo si può esplorare con una passeggiata, proprio come quando sorse. Qui si trova anche un’antica casa di epoca Tudor che la famiglia Cadbury salvò dalla distruzione: la fecero letteralmente “smontare” dal luogo in cui si trovava e rimontare a Bournville. Si tratta di Selly Manor e si può visitare.
Un altro luogo da vedere a Bournville è il Cadbury World, ovvero il visitor centre della famosa fabbrica di cioccolato. Una curiosità sulla Cadbury Chocolate Factory: si tratta della Fabbrica di Cioccolato per antonomasia. Roald Dahl, lo scrittore gallese, andò in visita alla Cadbury quando era un bimbo. Quell’esperienza fu il ricordo a cui attinse per scrivere Charlie e la Fabbrica di cioccolato.