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Cosa vedere nelle West Midlands

Le Midlands sono considerate, sia nelle loro parte orientale che occidentale, the heart of England. Si tratta di un’area geografica che ha visto lo svolgimento di moltissime vicende: da quelle storiche più antiche fino ad arrivare a eventi più attuali. Le West Midlands sono l’area in cui si trova Birmingham, seconda città per grandezza di tutta la Gran Bretagna e centro economico e culturale di fondamentale importanza. Birmingham, però, è in ottima compagnia in quanto a cose da fare e da vedere.

Le Midlands sono considerate, sia nelle loro parte orientale che occidentale, the heart of England. Si tratta di un’area geografica che ha visto lo svolgimento di moltissime vicende: da quelle storiche più antiche fino ad arrivare a eventi più attuali.

Le West Midlands sono l’area in cui si trova Birmingham, seconda città per grandezza di tutta la Gran Bretagna e centro economico e culturale di fondamentale importanza. Birmingham, però, è in ottima compagnia in quanto a cose da fare e da vedere.

Luoghi come Coventry, Gloucester, l’area della Black Country e Ledbury sono dei nomi da tener presente per costruire un itinerario alla scoperta delle West Midlands e di tutta la bellezza che quel pezzo di Gran Bretagna può comunicare.

Queste città sono tutte raggiungibili in treno o coi mezzi pubblici, anche con una gita di un giorno, da Birmingham.

Coventry: la città che racconta la rinascita

Gemellata con Bologna per via della produzione di un determinato tipo di motocicletta, Coventry è una città che raramente viene considerata, in prima battuta, per un viaggio di scoperta delle West Midlands. La verità è che, per davvero, merita molta attenzione. Bombardata pesantemente durante la Seconda Guerra Mondiale, ha visto la sua rinascita plasmarsi grazie alle linee nette e decise dell’architettura brutalista che ha ridato luce alla sua università e alla struttura imponente della sua nuova cattedrale. 

Coventry, fin dal Medioevo, fu uno dei centri principali, sia politico che economico, del Regno di Mercia prima e, successivamente, del Regno d’Inghilterra. Acquisì molto presto lo status di market town e divenne un punto di riferimento per molti mercati di tessuti. Il passaggio di queste figure professionali portava in città ricchezze e l’esigenza di costruire locande e luoghi per ospitare chi viaggiava per lavoro fu subito molto forte. Così fiorì, al tempo, il centro della città di Coventry. Il tutto venne poi amplificato dalla sempre più crescente importanza della St. Micheal’s Priory, il monastero che prese vita nel XI Secolo e che, fino alla DIssoluion voluta da Enrico VIII, contribuì a portare gente in città. 

Il centro di Coventry è dominato da quella che viene comunemente chiamata l’area delle tre cattedrali dove si trova, per l’appunto, anche la St. Mary’s Priory. Coventry è l’unica città in Gran Bretagna con ben tre cattedrali consacrate, tutte sullo stesso suolo. 

La St.May’s Priory è chiamata anche The Ruins, per lo stato in cui si trova ora. La Dissolution e l’abbandono dei monasteri ebbero un grosso effetto sugli edifici della Prioria ma, ancora di più, fecero le bombe della Seconda Guerra Mondiale, cadute copiose su Coventry nel 1940.

Ciò che resta ora dell’antica cattedrale Medievale è un monumento alla memoria e anche un omaggio alla capacità di Coventry di essere resiliente e alla volontà di andare avanti senza dimenticare il passato.

Le rovine della St.Mary’s Priory si visitano gratuitamente. È previsto un biglietto per salire sul campanile, rimasto in piedi: per questa attività sono organizzate delle visite guidate in orari e giorni precisi.

La seconda cattedrale che si trova su questo terreno risale all’Epoca Vittoriana ed è la cattedrale anglicana di riferimento per la città. Per quanto riguarda la terza cattedrale, dobbiamo arrivare fino al 1950, quando la città indisse un concorso per architetti per la ricostruzione di un luogo sacro utilizzabile per la città.

La gara benne vinta dall’architetto scozzese Basil Spence, che propose il progetto dell’attuale St.Michael’s Cathedral di Coventry. La struttura – in perfetto stile modernista - è enorme e richiama, secondo molti, quella parte del carattere di Coventry che ben si abbina con il suo forte e fiorente sviluppo industriale. 

Tutto attorno all’area delle cattedrali di Coventry si trova gran parte del campus universitario della città. Tutte le strutture presenti sono degli edifici, sempre risalenti agli Anni ’50, in Stile Brutalista. 

Dall’area delle cattedrali bastano, per davvero, pochi passi per raggiungere una via che mostra, totalmente, quello che era l’aspetto medievale di Coventry. Si tratta di Bayley Lane, strada che un tempo era parte integrante dl complesso del Castello di Coventry, ora scomparso.

Lungo questa via c’è ancora l’edificio più antico della città e si trova l’ingresso della St Mary’s Guildhall, edificio medievale che divenne il quartier generale dei mercanti che si trovavano a Coventry per vendere tessuti. A pochi passi, si trova il The Golden Cross, un pub (ancora in perfetta attività) che venne aperto nel XVI Secolo, proprio per ristorare i mercanti stessi.

Continuando questa ipotetica passeggiata per il centro di Coventry, basterà superare di qualche centinaio di metri la cattedrale di Epoca Vittoriana per ritrovarsi nel pieno centro della città. Qui vi troverete in una piazza davvero grande, restaurata negli Anni ’50. Anch’essa è simbolo della forza di Coventry e della sua volontà di rinascere.

Su un lato della piazza si erge la statua che raffigura colei che fu una delle più celebri abitanti di Coventry: Lady Godiva. Godgifu – questo è il nome sassone di quella nobildonna vissuta nel XI Secolo – era la moglie del Conte di Mercia. La leggenda dice che, per imporre al marito di abbassare le tasse sul territorio da lui amministrato, decise di salire a cavallo nuda e sfilare per le vie del paese. Gli storici non hanno dubbi sull’esistenza di questa donna ma non ci sono evidenze sul fatto che quella vicenda sia accaduta davvero. L’importanza di Godiva a Coventry è talmente grande, da essere ritratta anche nella bandiera della città. 

Coventry seppe far parlare di sé anche in tempi più vicini ai nostri. Tra la fine degli Anni ’70 e l’inizio degli Anni ’80, Coventry fu la culla della musica Ska (2 Tone Ska) e vide nascere, crescere e trionfare nel panorama musicale gruppi come The Specials and The Selecter. 

Attualmente, l’eredità culturale di quegli anni è raccontata e celebrata dal Coventry Music Museum e dal 2 Tone Village nel quale è inserito. Questo è un luogo interessante da visitare, anche per assaggiare specialità giamaicane divenute, ormai, parte della gastronomia britannica. Una di esse è il Jerk Chicken, pollo speziato e cucinato a lungo, servito con riso o patate. 

Il Coventry Music Museum è una realtà che racconta alla perfezione il forte legame tra Coventry e la musica, sviluppatosi anche molto prima del momento top della musica Ska. Questo luogo è raggiungibile in cerca 10 minuti d’autobus dal centro di Coventry. 

Gloucester: tra la cattedrale e la storia dei canali britannici

Gloucester, da circa una ventina d’anni a questa parte, è uno dei luoghi più visitati d’Inghilterra. O meglio, lo è la sua magnifica cattedrale, luogo sacro che può essere inserito di diritto nei più bei edifici religiosi da vedere in Gran Bretagna. 

Ogni giorno, ci sono davvero molti visitatori che giungono fino a qui, anche in giornata da Londra o da altre località inglesi. Perché? Semplice: la cattedrale di Gloucester ha prestato la sua immagina a Hogwarts, la scuola per maghi del celebre e molto conosciuto mondo di Harry Potter.

Possiamo dire, a tutti gli effetti, quando la cattedrale di Gloucester sia davvero una superstar del piccolo e grande schermo. Harry Potter è solo la produzione più famosa che ha reso i corridoi del suo chiostro riconoscibili dal mondo intero. 

Le sue origini della cattedrale risalgono al 678 d.C., quando fu fondato un monastero benedettino dedicato a San Pietro. Nel 1089, dopo la conquista normanna, il monastero fu ricostruito nello stile che vediamo oggi e divenne una fiorente comunità monastica. 

Nel 1216 la cattedrale acquisì grande importanza con la sepoltura del re Edoardo II, figlio di Edoardo I Plantageneto e assassinato nel Castello di Berkeley. Edoardo II era ben voluto e la presenza della sua tombo portò moltissime donazioni alla chiesa. Questo permise dei lavori di ampliamento e vennero realizzati dei capolavori come, per esempio, l’attuale Ladies’ Chapel. Questo fu il periodo in cui vennero le splendide volte a ventaglio e della grande vetrata orientale, una delle più grandi vetrate medievali del mondo.

La cattedrale di Gloucester ospita anche eventi e installazioni di arte contemporanea e si può visitare gratuitamente. 

A pochi passi da questa spettacolare chiesa, si trovano le rovine della St Oswald’s Priory, attualmente un listed building e monumento di grande interesse storico. Anche queste rovine si visitano gratuitamente e costituiscono un luogo dove poter ancora ammirare alcune decorazioni risalenti al periodo sassone, momento storico in cui anche Gloucester era parte del Regno di Mercia. Queste rovine costituiscono gli elementi architettonici più antichi visibili attualmente a Gloucester.

Chi, invece, è in cerca di qualcosa di profondamente legato alla Rivoluzione industriale, di certo non resterà deluso dall’area dei canali di Gloucester. Lì si trova il National Waterways Museum Gloucester, luogo che racconta duecento anni di storia dei canali di tutta la Gran Bretagna, non solo delle Midlands. Il museo è gestito dal River & Canal Trust, ente che si occupa anche della conservazione dei canali. Ancora oggi, infatti, la vasta rete di canali britannica costituisce una vera e propria rete di strade d’acqua che possono essere percorse con le narrow boat o, seguendo il loro corso, si possono compiere itinerari a piedi e in bici capaci di conquistare. Questo museo di Gloucester è un ottimo punto di riferimento per comprendere qualcosa di più sul legame tra Gran Bretagna e acqua. 

Dudley: il Black Country Living Museum e il passato delle West Midlands

Un qualcosa da non perdere, durante un viaggio nelle West Midlands, è una giornata da vivere pienamente visitando il Black Country Living Museum. Le “living experience” sono un qualcosa di presente in vari territori britannici ma il Black Country Living Museum di Dudley ha una marcia in più.

Dudley è una località appena fuori Birmingham, collega al centro città sia con il treno che con il tram. Questo museo open-air è un luogo che offre esperienze davvero degne di nota e dà la possibilità di fare una passeggiata in quella che, un tempo, era la vita in questa parte di West Midlands. 

Con il termine Black Country, infatti, si intende un’area tra Birmingham e Wolverhampton dove, fin dai tempi della Rivoluzione Industriale, si concentravano molte delle fonderie delle West Midlands. In passato, risiedere nella Black Country garantiva la possibilità di avere un lavoro ma, di sicuro, non offriva condizioni di vita ottimali. Questa parte di Inghilterra venne descritta anche da Charles Dickens, nel suo Old Curiosity Shop. Oltre a questo, JRR Tolkien, cresciuto proprio nei dintorni di Birmingham, ammise di essersi ispirato alle fornaci della Black Country per trovare l’esatta descrizione di Mordor ne “The Lord of the Rings”.

Molte abitazioni e attività tipiche di questa zona sono state ricostruite e riportate a vivere dentro al Black Country Living Museum dove, tra le altre cose, si possono assaggiare i pasti degli operai di un tempo o mangiare del fish & chips preparato come ai tempi tra le due Guerre Mondiali.

Passeggiare tra le diverse aree di questo museo all’aria aperta offre anche la possibilità di sentirsi dentro a un set molto particolare: quello di Peaky Blinders. Gran parte della serie tv, infatti, è stata girata proprio qui per dare maggiormente l’idea dell’ambiente delle West Midlands degli Anni ’30. Non sarà difficile, infatti, riconoscere alcuni spazi che, nella serie, si vedono spesso e volentieri. 

Ledbury: le West Midlands in stile Tudor

Per chi ha voglia di ritrovare un’atmosfera un po’ più bucolica nelle West Midlands, la destinazione da raggiungere è sicuramente Ledbury. Questa market town dell’Herefordshire è conosciuta, infatti, per avere ancora oggi un considerevole patrimonio di edifici storici e di timber house, ovvero le case a graticcio.

Ledbury regala davvero tante cose da vedere. Si parte, solitamente, da High Street, la via centrale sulla quale si affaccia la Market House. Presente in città fin dal 1600, un tempo è stata sede di chissà quante contrattazioni commerciali. Ora è il municipio della città e vi si tengono anche eventi di ogni genere. 

Per avere un’immagine di quanto idilliaco possa essere il paesaggio delle West Midlands, basta raggiungere Church Lane, una delle vie più fotografate di Ledbury e dell’Inghilterra. Le sue strade a ciottoli e l’immagine prospettica con la chiesa sullo sfondo la rendono il classico esempio di quanto speciale possa essere la campagna inglese. La chiesa in questione è St. Michael and All Angels, risalente al XII secolo, con bellissime vetrate colorate e un’imponente torre campanaria.

Il vero e proprio cuore storico di Ledbury la Master’s House: si tratta di una parte di un antico ospedale medievale. Ai tempi, l’ospedale non era quello che pensiamo comunemente noi ma un luogo adibito anche all’ospitalità verso il pellegrino, nonché alla cura di persone bisognose. La struttura di Ledbury venne costruita nel XIII Secolo e la Master’s House era la casa del responsabile della struttura. Attualmente è anche sede della biblioteca pubblica. 

Uno dei tesori nascosti di Ledbury è The Painted Room, una stanza decorata con incredibili affreschi del XVI secolo, scoperti per caso sotto vecchi strati di intonaco. L’ingresso è gratuito ed è un’occasione unica per immergersi nell’arte rinascimentale inglese.

Un luogo spettacolare da vedere, infine, nei dintorni di Ledbury è Eastnor Castle, una residenza degna del nome che porta e dove si può anche pernottare. Questa proprietà nobiliare si trova ai margini delle Malvern Hills, in un territorio di grande fascino. 

Note per i redattori

Le immagini a supporto di questa storia sono disponibili nella libreria di immagini di VisitBritain. Registrati per avere accesso. 

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